Raramente credo sia accaduto che, indipendentemente dalla pregevolezza assoluta di un lavoro, si sia potuto affermare con certezza che a renderlo straordinario siano state la personalità e le doti artistiche del suo interprete.
Accade in questo disco del 1984, in cui si fondono sapientemente diversi generi musicali, ritmi incalzanti e raffinate melodie, atmosfere sofisticate con ballate struggenti, il cui comune denominatore è Tina, padrona assoluta della scena che al tempo stesso domina e serve umilmente, con grinta e sensualità, passione e trovate geniali.
Esemplare in tal senso è il brano che da il titolo all album, scritta da Mark Knopfler, Private Dancer avrebbe dovuto far parte dell’album dei Dire Straits Love over gold, ma dopo diversi tentativi di inciderla, Mark la tiene in un cassetto , finché spunta Tina a renderla assolutamente unica, basti pensare a quella specie di sospiro con cui la Turner apre il pezzo; non ti aspetteresti mai che poi la canzone, parli delle frustrazioni e delle aspirazioni di una ballerina .
Ad avvalorare tutto ciò, nell’album troviamo una versione di Help dei Beatles a dir poco sorprendente, per non parlare di Let’ stay together di Al Green che Tina ammanta letteralmente di fascino e sensualità.
Un discorso a parte merita anche la magnifica What’s Love Got to Do with It , scritta da Terry Britten e Graham Lyle che oltre a diventare una Hit, nel 1993 diede il titolo al film Tina, sulla vita turbolenta della Turner, interpretato da Angela Basset e Laurence Fishburne (Nel ruolo di Ike Turner).
Pregevolissime inoltre sono I Can’t Stand the Rain e 1984 scritta da David Bowie.
Resuscitata artisticamente nel 1979 dal produttore australiano Roger Davies, forte di questo suo rilancio, la Turner ottiene per questo disco da John Carter della Capitol Records, mezzi e risorse sia materiali che umane assolutamente straordinarie, all’album collaborano personaggi come il già citato Mark Knopfler, David Bowie, e Jeff Beck, solo per citarne alcuni, ma la sfilza dei crediti è sterminata ve ne accorgerete alla fine.
Con 11 milioni di copie vendute Private Dancer, oltre ad essere l’album del definitivo rilancio artistico e discografico di Tina Turner, le consente di fare un enorme salto di qualità, da quel momento infatti, la si può considerare a tutti gli effetti una star di assoluto livello internazionale.
Ascoltare e riascoltare Private Dancer, resta un immutato piacere che ovviamente vi consiglio di Provare.
copertina dell'album Private Dancer di Tina Turner
Private Dancer – Tina Turner, 1984
Etichetta : Capitol Rercords
Produttori : Terry Britten, John Carter, Leon “Ndugu” Chancler, Wilton Felder, Rupert Hine, Joe Sample, Martyn Ware.
Tracce :
- I Might Have Been Queen – 04′ 11″
- What’s Love Got To Do With It – 03′ 48″
- Show Some Respect – 03′ 19″
- I Can’t Stand The Rain – 03′ 43″
- Private Dancer – 07′ 14″
- Let’s Stay Together – 05′ 16″
- Better Be Good To Me – 05′ 12″
- Steel Claw – 03′ 50″
- Help – 04′ 31″
- 1984 – 03′ 10″
Musicisti :
- Tina Turner – Voce e Cori
- Gary Barnacle – sassofono
- Jeff Beck – chitarra
- Terry Britten – chitarra, voce, cori
- Graham Broad – batteria
- Alan Clark – percussioni, tastiere
- Mel Collins – sassofono
- Cy Curnin – voce,
- David Ervin – sintetizzatore
- Wilton Felder – basso , sassofono
- Nick Glennie-Smith – tastiere
- Glenn Gregory – voce, bassa voce
- Rupert Hine – basso, percussioni, tastiere, voci, cori
- John Illsley – basso
- Lindes Hal – chitarra
- Billy Livsey – tastiere
- Tessa Niles – voce, cori
- Frank Ricotti – percussioni
- Joe Sample – sintetizzatore, pianoforte
- David T. Walker – chitarra
- Martyn Ware – sintetizzatore, voce, cori
- Terry Williams – batteria
